Ordine degli Architetti di Bologna n. 2370

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Eliminazione barriere architettoniche nel quartiere Rifredi a Firenze

Questo lavoro fa parte di un più vasto studio che nel 1990 il Comune di Firenze commissionò all’Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura - Istituto di Urbanistica. Direttore e coordinatore della ricerca fu il Prof. Arch. Paolo Baldeschi.

 

La ricerca, che aveva come titolo “La periferia restituita”, voleva porre le basi per lo studio di valide metodologie progettuali sul tema della “riqualificazione della città e in modo particolare delle periferie uscendo dalla genericità e precisando obiettivi specifici che richiedono maggiore attenzione per i cittadini, utenti e nello stesso tempo soggetti attivi del processo di riqualificazione.”

 

Quindi riqualificare la città vuole dire renderla più vivibile a tutti gli abitanti, in particolare agli strati più deboli della popolazione, ma significa anche ricreare uno spazio pubblico che oggi non esiste più, ricostruendo l’identità dei luoghi migliorandone sia l’immagine che le possibilità d’uso.

 

Il gruppo di lavoro era molto ampio e comprendeva molte diverse professionalità. Il mio contributo è stato quello di analizzare delle metodologie d’intervento a protezione delle “ categorie “deboli”.

 

Nello spirito della ricerca si sono suggerite in via esemplificativa delle ipotesi di risistemazione di alcuni incroci stradali, scelti per la loro tipicità come campione rappresentativo, riorganizzandoli in modo da dare un significativo miglioramento non solo della funzionalità e dalle sicurezza dell’attraversamento, ma anche degli spazi circostanti.

 

Per ogni incrocio si sono fatte 2 ipotesi di progetto che poi la popolazione ha analizzato e discusso.

 

 

 

 

 

Questo incrocio è stato scelto come “tipico del tessuto residenziale”. Si tratta di un’intersezione ortogonale fra due strade che portavano un medio traffico, di origine quasi esclusivamente locale. La tipicità del caso è dato ltre che per la geometria dell’incrocio, anche dalla larghezza caratteristica della sede stradale, attorno ai 10 metri, misura ripetuta nelle parti residenziali.

 

Ipotesi 1
Vantaggi: protezione di pedoni e delle categorie deboli;
sede pedonale più ampia dell’attuale.
Svantaggi: limitato numero di posti parcheggio.

 

Ipotesi 2
Vantaggi: protezione di pedoni e delle categorie deboli, alto numero di posti auto.
Svantaggi: sede pedonale ridotta alla dimensione minima.

 

 

Questo incrocio è stato scelto per la sua complessità come una possibile situazione limite. Si tratta di un’intersezione ortogonale fra tre strade nei pressi di un parco cittadino.

 

Le due ipotesi di progetto, sostanzialmente simili, prevedono un incrocio canalizzato fra le due direttrici dove il traffico e’ più intenso salvaguardando il carattere residenziale di via Morandi.

 

Ipotesi 1
Vantaggi: protezione di pedoni e delle categorie deboli.
Svantaggi: difficoltosa immissione dell’autobus nel traffico dopo la fermata..

 

Ipotesi 2
Vantaggi: protezione di pedoni e delle categorie deboli, alto numero di posti auto;
acquisizione di una maggiore superficie a servizio dei due isolati.
Svantaggi: necessità degli utenti dell’autobus di attraversare una strada per raggiungere il parco.

 

 

Anche in questo incrocio si tratta di un’intersezione ortogonale fra tre strade. Le due ipotesi di progetto, sostanzialmente simili, prevedono diverse soluzioni nella dotazione dei parcheggi.

 

Ipotesi 1
Vantaggi: protezione di pedoni e delle categorie deboli;
sede pedonale più ampia dell’attuale
Svantaggi: sede pedonale più ampia dell’attuale.

 

Ipotesi 2
Vantaggi: limitato numero di posti auto;
acquisizione di una maggiore superficie a servizio dei due isolati.
Svantaggi: sede carrabile larga e conseguente elevata velocità automobilistica.

 

 

Anche in questo incrocio si tratta di un’intersezione ortogonale fra due strade con la caratteristica di trovarsi nei pressi della stazione ferroviaria.

 

Le due ipotesi di progetto prevedono diverse soluzioni tendenti anche a risolvere i problemi sia di intenso traffico di mezzi pesanti che gravitavano nella zona, che di sosta auto a servizio della stazione ferroviaria.

 

Ipotesi 1
Vantaggi: protezione di pedoni e delle categorie deboli;
traffico scorrevole
Svantaggi: possibilità di parcheggio “selvaggio”.

 

Ipotesi 2
Vantaggi: protezione di pedoni e delle categorie deboli;
regolamentazione del parcheggio.
Svantaggi: difficoltà nelle ore di punta a smaltire il traffico automobilistico.

 

Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dell’architetto Alessandro Pazzaia.