Chiesa di San Mamante - Ripristino Santuario
Ricostruzione Sacrestia della Chiesa di San Mamante a Villa Sassonero (BO)
Premessa
Il progetto è finalizzato soprattutto il ripristino completo dell'uso originario del complesso del Santuario di San Mamante, che si trova nei pressi di Villa Sassonero, borgo dell’Appennino Bolognese.
L’intervento ha riguardato la ricostruzione della sacrestia distrutta durante la II Guerra Mondiale.
Indagine pre-progettuale
Dalla documentazione storico-fotografica, risalente al 1935-40 circa, sono bene evidenti sia la forma che l’aspetto dell’edificio distrutto.
Questo era un manufatto in sasso locale, come il santuario, con due piani fuori terra, accostato a un muro della chiesa che fungeva da parete divisoria comune, e sormontato da un tetto a due falde con un displuvio. Una porta d’ingresso dall’interno del santuario, fungeva da collegamento fra il santuario stesso e la sacrestia.
Come metodologia progettuale si è fatta la scelta di una ricostruzione tipologica, il più possibile fedele all’edificio distrutto, accompagnata dall’aiuto del supporto informatico.
Progetto
Con l’aiuto degli scavi sul posto, della documentazione storica fotografica, e del supporto informatico, il progetto ricavato è consistito quindi nella riproposizione dell’involucro distrutto dalla guerra.
L’edificio, come l’originale, è stato costruito in pietra locale con il tetto in coppi.
I pavimenti del piano terra sono in cotto, mentre al primo piano sono in legno su un solaio con struttura anch’essa in legno.
Tecniche di esecuzione
Si basano essenzialmente nel recupero delle tecniche tradizionali di posa del sasso.
Queste si possono riassumere a grandi linee nella posa della malta e nella successiva posa delle pietre senza la stuccatura delle fughe (sia orizzontali che verticali) fra pietra e pietra.